
Ecco svelato il miglior terriccio per le orchidee, forse ti sei sempre sbagliato: qual è?
Martina Martina
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Esiste un solo terriccio migliore per le orchidee e tutti commettiamo errori ogni giorno: i vivaisti spiegano come crearlo.

Le orchidee sono piante bellissime , ma come tali sono anche difficili da coltivare. Se i vivaisti esperti sono preoccupati per la posizione e la quantità di acqua da somministrare ogni giorno, c’è un altro fattore da considerare. Spesso, infatti, il terriccio per le orchidee non è quello giusto. Finora si è sempre pensato che fosse possibile dotare la pianta di un insieme di elementi di varia tipologia. Questo è molto difficile da gestire e richiede ingredienti speciali.
Orchidea: la pianta elegante ma difficile
La pianta dell’orchidea è considerata una delle più eleganti al mondo. Infatti le loro varianti sono particolari e i colori dei fiori cambiano continuamente. Sono piante legate alle tradizioni popolari, ideali per un regalo raffinato e anche per abbellire la casa con un tocco speciale.
Tuttavia, non tutti possono permettersi di coltivare orchidee in casa, proprio perché è una cosa impossibile da gestire. Richiede luoghi umidi, luce ma non esposizione diretta al sole. Richiede molta acqua, ma mai così tanta da far marcire le radici. È originaria delle zone tropicali e calde, con particolari esigenze legate al terreno.

Il vero segreto è non fare quello che fanno gli altri, lasciando che siano gli esperti a rivelare cosa è giusto . Con un insieme di ingredienti validi per questa pianta si possono ottenere numerosi benefici. Nel tempo noterai una crescita rapida, sana e prospera.
Terriccio per orchidee: quale scegliere?
Quale terreno dovresti scegliere per le orchidee per favorirne e incoraggiarne la crescita ? Questa è una pianta che necessita di una serie specifica di nutrienti. È importante scegliere e valutare ingredienti che possano avere una buona composizione, sposandosi tra loro per nutrire e consentire una corretta fioritura.

Il terriccio necessario è ricco di azoto e ben drenato. Infatti bisogna ricordare che si tratta di una pianta che predilige l’umidità anche se non ama i terreni con ristagni d’acqua . Le condizioni di cui sopra devono essere favorevoli e non sfavorevoli per la pianta.
Oltre all’azoto , è possibile aggiungere anche la corteccia di abete, un materiale semi-impermeabile che favorisce il drenaggio senza mai sovraccaricare il terreno stesso.
La corteccia scelta deve essere molto pura, perché altrimenti potrebbe contenere sostanze altamente dannose per la pianta . Se si desidera un’alternativa, si può prendere in considerazione anche la corteccia di pino, anche se in quantità minori. La corteccia dovrebbe essere cambiata ad ogni trapianto, cioè ogni 2 o 3 anni circa . In caso di dubbi, chiedete sempre aiuto al vostro vivaista di fiducia. Per la composizione è preferibile un terriccio fai da te; quelli già pronti possono contenere sostanze aggiuntive non favorevoli.